EMANCIPAZIONE FEMMINILE
La donna è da sempre stata subordinata all'uomo, prevalendo il sesso maschile a quello femminile all'interno della società.
La donna è dai tempi antichi posta in una condizione di inferiorità, cercando di farsi spazio in una società essenzialmente misogena.
La figura della donna con il passare dei secoli inizia ad acquistare la sua dignità, il suo valore, ma è agli inizi del novecento che la condizione della donna comincia a cambiare radicalmente in una società ostile alla loro emancipazione.
Si formano dunque corporazioni di donne che manifestano contro tutte le discriminazioni. I primi movimenti risalgono ai tempi delle suffraggette, donne che non volevano più essere considerate solo come mogli e madri e chiedevano di avere gli stessi diritti che la società riservava agli uomini;
L'emancipazione della donna arriva attraverso la moda, che nei tempi antichi stravolgeva le donne sacrificandole in strette e complicate armature, nascondendo i corpi, le curve femminili sotto ampie e lunghe gonne rendendo impossibili i movimenti delle dame.
La nuova moda liberava il corpo recuperando la cultura del bello che facesse propia la comodità, la donna viene così liberata ed è indipendente dagli uomini, emancipata, rivoluzionaria.
Il novecento, secolo rivoluzionario, le donne sono più sicure, preferiscono un abbigliamento più audace, è la volta delle mini gonne, colori pastello, fantasie geometriche anni 50-60, delle fantasie floreali anni 70, spalline larghe, gonfie anni 80 e del total black anni 90.
Oggi la moda femminile, non fa più riferimento ad uno stile ben preciso, ma è un continuo revival degli anni che ci hanno preceduto e hanno segnato la storia all'insegna della libertà.
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